La cucina garganica è il frutto d'una esperienza nata dall'uso di ingredienti offerti da una terra popolata, inizialmente, da pastori solitari, taciturni ma saggi, pratici e prudenti. Pastori che impararono prestissimo a cibarsi di selvaggina, presente in abbondanza nei boschi e nelle foreste del Promontorio allora completamente verde da Vieste a Vico, a Umbra, a Monte S. Angelo, a Carpino, a S. Nicandro, a S. Marco in Lamis. Una cucina schietta e pastorale, quasi rude all'inizio come tutte le altre cucine primitive, ma poi incline alle preziosità degli aromi, della menta e dell'origano, del finocchietto selvatico, della rucola, del rosmarino, così copiosi e di fragranza unica all'interno e lungo la costa.