A prima vista il titolo potrebbe apparire quasi esagerato. Invece l'autore è riuscito a trovare le ragioni - più che fondate alla prova dei fatti - delle varie sfumature della tradizione della piccola regione, ricca di arte e di storia. Mescolando le verità di documenti d'archivio, le suggestioni del folclore e le testimonianze dei racconti della gente, l'autore traccia i contorni di una cucina piena di sapori. E abbondante, oltre tutto, di prodotti di sicuro valore che cuochi affermati come Angelo Paracucchi e Gianfranco Vissani hanno fatto conoscere ben al di là dei confini territoriali. A tavola l'Umbria vuol dire tartufi bianchi e neri, olio extravergine di oliva purissimo, legumi, salumi, carni, formaggi, vini di pregio: tutte prelibatezze con una precisa identità organolettica. Le ricette valorizzano le varie specialità: a quelle di famiglia replicano le elaborazioni dei cuochi, per un gustoso insieme tra passato e presente. Fanno da squisito contorno gli aneddoti, le piccole storie, le curiosità e le riflessioni che Salvatore Marchese ha inteso proporre con lo stile giornalistico che gli è proprio.
Salvatore Marchese. Giornalista, vive e lavora a Castelnuovo Magra, al confine tra la Liguria e la Toscana. Collabora con la Guida dei Ristoranti de "L'Espresso" e le riviste specializzate di enogastronomia "Barolo & Co" e "Ho.Re.Ca.Magazine". Ha ricevuto il Premio Diploma d'onore Salon du Livre Gourmand 1998, Pèriguex (Francia). E' autore di Cucina della Luna (2000), Cinque Terre, Profumi e Sapori del Parco dell'Uomo (2002), Muscoli, racconti e ricette di cozze nostre e mitili ignoti (2005). Per l'editore Franco Muzzio ha scritto Cucina Ligure di Levante (1990), Storie di un Re di nome Barolo (1993), Benedetta Patata (1999), Castagne a colazione (2002), Cucina di Lunigiana (2004), Cucina e vini delle Valli d'Aosta(2006).