Gertrude Jekyll (1843-1932) trascorse più di metà della sua vita a Munstead Wood, il bosco-giardino di quindici ettari nel Surrey, nel sud dell’Inghilterra, che è il vero e unico protagonista di questo volume - il primo dei suoi quindici libri.
Acquistò la proprietà a quasi quarant’anni, quando decise di dedicare il proprio talento artistico di pittrice, apprezzato anche dal critico d’arte John Ruskin e dal poeta, pittore e architetto William Morris, ai giardini. E vi rimase, lavorandovi personalmente ogni giorno, nonostante la sua crescente miopia, per ben cinquant’anni, fino alla morte.
Qui cominciò a sperimentare i primi mixed border, cioè quegli armonici raggruppamenti di piante dai fiori di diverso colore per i quali è ancora oggi famosa, e a scrivere libri su libri, usando la medesima tecnica per entrambe le attività. Al primo sguardo, infatti, la sua scrittura si presenta colma di parole, che sembrano casuali quanto l’abbondanza dei fiori colorati nelle aiole appare spontanea. Poi, entrando in sintonia con l’autrice, si comprende che ogni semplice parola di quel florilegio di pronomi e aggettivi, così come ogni singolo fiore colorato nei mixed border, siano stati scelti con grande maestria e raffinatezza per comunicare una particolare e netta immagine o sensazione emotiva. Ogni parola sul testo, ogni macchia di fiori è come una pennellata di colore su un quadro.
A Munstead Wood le bordure di fiori dai colori contrastanti, ma ben equilibrati - che non a caso rammentavano a volte quelli dei quadri di William Turner - erano racchiuse in tante “stanze a cielo aperto”, ognuna differente dall’altra, che pur rappresentando ciascuna un quadro a sé, preparavano l’occhio al colore di quella successiva. E passando di stanza in stanza, di colore in colore, si finiva per raggiungere il margine sfumato del bosco, magari ricoperto da un folto tappeto di primule, per poi imboccare uno dei tanti sentieri erbosi, delimitati da grosse felci verde cupo, che si snodavano nell’ombroso boschetto di betulle dai tronchi chiarissimi.
Ed ecco un’altra novità introdotta dalla Jekyll nei giardini: l’idea di fondere insieme entità fino ad allora assolutamente distinte, come il bosco, il giardino e il paesaggio circostante.
A Munstead Wood l’aiola principale era parte integrante di tutte le altre bordure; le aiole delle “stanze a cielo aperto” facevano da preludio alle aree del sottobosco e poi del bosco. E l’immagine complessiva si estendeva dai contorni del giardino al paesaggio delle colline circostanti, come se il giardino entrasse nel bosco e poi penetrasse oltre i suoi confini fino ad arrivare all’orizzonte. O, al contrario, come se l’orizzonte entrasse nel giardino, e con lui i cangianti colori della circostante e placida campagna inglese.
Nel suo giardino la miope signorina Jekyll ammetteva soltanto vecchi amici, fatta eccezione del giovanissimo architetto Edwin Lutyens, col quale progettò un centinaio dei tanti giardini in stile vittoriano o edwardiano di cui fu autrice dal 1880 al 1932. Mai il pubblico. Considerava Munstead Wood un laboratorio, uno studio privato, un luogo solitario da cui trarre elevazione, gioia e ristoro alla pro- pria mente e al proprio spirito, una fonte da cui attingere quella duratura felicità che nasce solo dall’amore per un giardino. Insomma, nulla che potesse essere condiviso con estranei, se non attraverso la scrittura di libri o al massimo una cen- tellinata corrispondenza.
Oggi, purtroppo, di Munstead Wood non rimane traccia, come di tanti altri giardini della Jekyll. Restano tuttavia esempi del suo lavoro in almeno una dozzina di giardini sparsi per l’Inghilterra, come per esempio Hatchlands, nel Surrey, da lei progettato nel 1900 e attualmente tutelato dal National Trust. Il suo giardino personale, però, sopravvive comunque, tanto è vero che ne stiamo parlando noi adesso. Restano le tante immagini d’epoca, scattate dalla stessa Jekyll, e i tanti riferimenti fatti a Munstead Wood e alla sua strutturazione nei suoi quindici libri, primo fra tutti questo, Bosco e giardino (Wood and Garden), pubblicato per la prima volta nel 1899: venti anni dopo l’acquisto della tenuta e dieci di sodalizio informale con il giovane Lutyens. Più di un secolo fa, nello scorso millennio, quando la Jekyll era appena sessantenne e quindi nel pieno del suo fervore botanico-artistico e creativo.
Trascorrendo con la Jekyll i mesi dell’ipotetico anno in cui si snoda il libro, però, non si prova nostalgia del giardino: sembra quasi che la sua scomparsa abbia magicamente reso ancora più pittorica e figurativa la scrittura dell’autrice, tanto da rendere Munstead Wood davvero reale, sebbene soltanto nella nostra immaginazione.
Di pagina in pagina, di mese in mese, di stagione in stagione ci si ritrova a seguire di soppiatto le orme della Jekyll, percorrendo con lei un itinerario sempre diverso fra le tante stanze di questo giardino ormai scomparso, il bosco o il sottobosco, guardando le piante fiorite attraverso i suoi occhi, e provando la sua stessa “deliziosa sensazione di serenità, di ristoro, il puro godimento di bellezza” nei confronti di Munstead Wood. Più che i particolari compositivi delle aiole, però, sono le sensazioni, le riflessioni, gli aneddoti, le descrizioni, i dubbi o gli attimi di gioia riportati su carta da questa abile giardiniera a dare davvero il senso del giardino, a renderlo vitale, perché altrimenti sarebbe soltanto uno statico e freddo insieme di piante ben accostate fra loro. Un giardino di questo genere, infatti, è l’anima di chi lo possiede e si anima soltanto quando è pos- seduto, quando si condividono con le piante da cui è composto gioie e dolori, primavere e autunni, momenti di afa o di gelo.
La scomparsa di Munstead Wood lascia sostanzialmente indifferente il lettore perché le pagine del libro rendono comunque immortale il giardino, collocandolo in una dimensione senza tempo. E durante la lettura non ci si accorge neanche che la Jekyll ha scritto Bosco e giardino almeno centoquattro anni prima, perché la maggior parte delle piante di cui parla sono tuttora reperibili nei vivai, e noi, così come i tanti altri appassionati di piante e giardini di allora, siamo sempre alla ricerca di consigli, spunti originali e raffinati da riprendere o ispirazioni da cui cominciare a lavorare.
Consigli, spunti e ispirazioni che nel libro abbondano e possono essere liberamente ripresi ancora oggi, dando al lettore più curioso e creativo l’opportunità di realizzare in proprio, magari anche soltanto sul davanzale della finestra - argomento trattato nel capitolo “Giardini grandi e piccoli” - un’artistica composizione vegetale che evochi le stesse sensazioni descritte dalla Jekyll. E che quindi spalanchi i vetri, anche quelli di desolati paesaggi urbanizzati, alla felicità del gusto di chi del piantar piante fa scopo, forse minuto, di una vita probabilmente troppo cittadina.
Elena Alleva
Formato 17x24 cm.
Grafica completamente rivisitata a colori
INDICE
Introduzione all’edizione italiana 9
Premessa 13
Prefazione dell’Autore 15
Introduzione 17
Gennaio 21
La bellezza del bosco d’inverno • Il viale dei noccioli • La sfoltitura del bosco • Un vivaio di noccioli • Iris stylosa • La sua coltivazione • La sua terra d’origine: l’Algeria • La scoperta della varietà bianca • Fiori e fronde, ovvero le decorazioni in casa
Febbraio 29
Lontana promessa dell’estate • Le bacche di edera • Le foglie colorate • Il Berberis aquifolium e i suoi pregi • Sfoltire e potare gli arbusti • I polloni che rimangono • Allevare la Clematis flammula • Le forme degli alberi • Il ginepro: un trascurato sempreverde locale • L’effetto della neve • La sua capacità di ripresa • La bellezza del colore • I tronchi coperti di muschio
Marzo 37
I bulbi da fiore • La violetta Dente di cane • Il giardino roccioso • La varietà delle foglie di rododendro • Una bellissima varietà vecchia • I polloni sulle pian- te innestate • Piante per aiole • Le eriche • Andromeda • La felce femmina • Il Lilium auratum • La potatura delle rose • Far crescere le piante rampicanti • Le rose rampicanti e a crescita libera • La vite, il miglior rampicante da muro • Altri rampicanti • La clematide spontanea • La rosa selvatica
Aprile 45
I fiori di bosco primaverili • I narcisi nel boschetto • I giacinti e altri bulbi prima- verili • Il modo per piantarli • Gli arbusti da fiore • Le piante per il giardino roccioso • I dolci profumi d’aprile • Il candido Amelanchier, le calte e altri fiori primaverili • Il giardino delle primule • Il polline del pino silvestre • L’abete e il ginestrone spandono i semi • Le auricole • I tulipani • I piccoli arbusti per il giardino roccioso • I narcisi recisi • Gli ellebori • Le primule • Le foglie di Arum spontaneo
Maggio 53
Le morchelle • L’asperula • Il taglio della legna di quercia • I Trillium e altre piante silvane • Il mughetto naturalizzato • Le piante da giardino roccioso • Due begli arbusti a spalliera • Le vespe regine • I rododendri • Disposizione per colore • Gruppi di colore separati • Le azalee rustiche • Raggruppare i fiori che sbocciano nello stesso periodo • Il viburno rampicante • Il varco nel muro del giardino • Il giardino di peonie • Le Moutan • Le varietà di peonia • Le specie adatte al giardino
Giugno 67
L’allegria di giugno • Il tempo delle rose • Il giardino delle rose • La Reine Blanche • La vecchia rosa bianca • Le rose rampicanti e sarmentose • Le rose selvatiche • La difficoltà degli ibridi perpetui • Gli ibridi di tea • La potatura • I piselli odorosi seminati in autunno • I sambuchi • La mertensia • La divisione delle piante a fioritura primaverile • Le due varietà migliori di tassobarbasso • L’Epilobium • Le felci
Luglio 75
La scarsità dei fiori • Le speronelle • Le yucche • Come il contadino proteg- ge le piante delicate • Le alströmerie • I garofani • La Gypsophila paniculata • Il Lilium giganteum • Cavicchi fatti con le felci
Agosto 81
Leycesteria • I miei primi ricordi • Coltivazione di arbusti scelti • Le rose selvatiche • La malvarosa • La lavanda • I gigli • Felci ed eriche • Il sentiero delle felci • Le piante rocciose di tarda fioritura • I fiori dell’autunno • Gli ibridi di tea • Le bacche della Rosa rugosa • I funghi • Il cantarello
Settembre 89
La semina dei piselli odorosi • Le piante annuali seminate in autunno • La dalia • Le sue varietà senza valore • Il giardino roccioso • La coltivazione di piccole piante su un muro • Il vecchio muro • Il muro a secco • La costruzione • Che cosa vi si coltiva • L’issopo • Un temporale • Le bacche del viburno • Si inizia a preparare il terreno
Ottobre 97
Gli Aster tripolium • Disposizione e sostegni • L’Euonymus europaeus o berretta da prete • Il colore autunnale delle azalee • I cotogni • I nespoli • Vantaggi del piantare presto gli arbusti • Una messa a dimora accurata • La siepe di cipressi • Piantare in luoghi difficili • La bordura di fiori rustici • Togliere le dalie • Dividere le piante rustiche • Gli attrezzi per la divisione • Le piante difficili da dividere • Le pervinche • Viole mammole varietà Czar • Le buche per il Lilium giganteum
Novembre 109
La Rosa di Natale gigante • I crisantemi rustici • Come proteggere gli arbusti delicati • Formare un prato con trapianto di cotica erbosa • Trapiantare grandi alberi • L’esperienza di Sir Henry Steuart all’inizio di questo secolo • Raccogliere le foglie morte • Preparare gli attrezzi • Il pungitopo • Il Ruscus racemosus • Agrifogli e betulle • La natura insegna
Dicembre 117
Il boscaiolo al lavoro • Il taglio della legna in inverno • La preparazione di bastoni e sostegni • Il gelsomino invernale • Le felci nel bosco • Il colore inver- nale degli arbusti sempreverdi • Il taglio del boschetto • La produzione dei cerchi • Gli attrezzi usati • La dimensione dei cerchi • I boscaioli dormono all’aperto • Coperture di tetti con gli scarti dei cerchi • Il conto del vecchio lavorante
Giardini grandi e piccoli 125
Il giardino ben progettato di una villa • Un piccolo giardino di città • Due deliziosi giardini di piccole dimensioni • Dieci ettari recintati • Una grande casa di campagna e il suo giardino • Il terrazzo • Il prato • Il parterre • Il giardino spontaneo • L’orto • Gli edifici annessi • Il frutteto ornamentale • Esempi di giardini misti • Il giardino di Mr. Wilson a Wisley • Un giardino sul davanzale
I primi passi 135
Il postulante inesperto • Cominciare dalla fine • Un esempio • Esperienza personale • Assenza di aiuti esterni • Flowers of the Fields di Johns • Raccogliere piante • Vivai vicino a Londra • Raggi di una ruota come indicatori • Gli amici di giardino • English Flower Garden di Mr. Robinson • Dictionary of Gardening di Mr. Nicholson • Composizione pittorica • Dimestichezza con le belle arti • Ispirarsi alla natura • Lo studio del colore • L’uso improprio della parola “artistico”
La bordura fiorita e il pergolato 143
La bordura fiorita • Il muro e i suoi abitanti • Choisya ternata • Nandina • Il giardino del canonico Ellacombe • Trattamento delle macchie di colore • Disposizione delle piante in una bordura • Le dalie e le canne • Coprire gli spazi vuoti • Il pergolato • Come si costruisce • I rampicanti adatti • Zone coperte di platani coltivati • Una casetta per il giardino
Il giardino delle primule 155
Il colore dei fiori 159
I profumi del giardino 165
I falsi idoli 173
Novità e varietà 179
Malerbe e flagelli 183
La moda del parterre e il suo influsso 187
Padroni e giardinieri 193
Gertrude Jekyll [1843 - 1932 ] Designer di giardini e prolifica scrittrice di giardino e di giardinaggio. Ha scritto più di 1000 articoli, per riviste come Country life e The garden, e creato oltre 400 giardini, che si possono ancora ammirare in Gran Bretagna e Nord America. La sua influenza sul design del giardino è ancora forte, alimentata dal potere evocativo di libri come Bosco e giardino, Il giardino dei colori e Old West Surrey.
Elena Alleva. Paesaggista che fin da giovane ha seguito le orme di Ippolito Pizzetti, progetta giardini e parchi pubblici e privati. Collabora con quotidiani e riviste specializzate.