Nota: la copertina presenta lievi segni del tempo.
Samuel Feijòo, etnologo, raccoglie, dalle testimonianze dirette di cubani di ogni età, ceto sociale e zona di provenienza, informazioni sui principali miti e misteri dell'isola: dalle creature fantastiche (il guije, la Madre delle acque, la luce di Yara) alle leggende del mistero e dell'orrore (l'Urlona, i cavalieri senza testa, i cani giganti...), agli animali di aspetto inconsueto.
L'insieme delle dichiarazioni e dei racconti contribuisce a mettere in luce i diversi aspetti dei vari miti, fornendone così una visione a 360 gradi e mettendo in rilievo il processo con cui si forma il mito nell'immaginazione popolare.
In questi testi si scorgono le fonti più antiche della letteratura folcloristica di tutti i tempi.
Tostato, battuto, filtrato
Una volta l'uomo, terminata la giornata di lavoro, andò a passeggiare per i monti accompagnato dal suo "vecchio ronzino".
Cammina cammina, giunse al bosco più fitto. Improvvisamente, alla luce della sera, si fermò a guardare uno strano arbusto dai cui rami traboccavano frutti colorati e rotondi. L'uomo rimase stupito. Mai, dai monti alle pianure, dalla cima della palma alla sua grotta, aveva visto qualcosa di simile. Decise di assaggiare un frutto per sapere che sapore avesse. Morse: era poco dolce e appiccicoso. Non si poteva mangiare. Ma pensò che se era spuntata dalla terra doveva essere di qualche utilità per l'uomo. Lasciò passare vari giorni e varie lune. Poi tornò al centro del monte. Pensò e ripensò a cosa potesse servire quella frutta. Allora gli spiriti del monte dissero: "bisogna aiutare l'uomo". E inviarono un messaggio con la faraona, dalle piume bianche e nere, che canticchiò. Tos-Tao, Tos-Tao, Tos-Tao, fra le rocce del monte. L'uomo sorrise e raccolse la sua prima semina di grani per portarla nella sua grotta. Lì chiamò in aiuto il fuoco e presto il colore del frutto maturo divenne scuro...
La grande lotta con il güije
Nell'anno 1932 ci fu una enorme carestia, non c'era modo di venirne fuori; allora dissi tra me e me: "bisogna agire con intelligenza, devo procacciarmi della mercanzia da vendere in campagna, girando da quelle parti trovo sempre qualcosa da mangiare".
Avevo messo da parte circa dodici pesos, così mi comprai un cavallo, feci fare delle casse e le riempii di merce. La prima tappa che feci fu nella zona di Los Maestres. Uscii presto ed imboccai la Siguanea per arrivare fino a là accorciando la strada. Mentre stavo attraversando un ruscelletto che si trova adesso un pò più indietro del piccolo podere che ha Martirena, nel bel mezzo del guado del ruscello mi si ferma il cavallo, lo sperono ma non si sogna di andare avanti. Allora mi accorgo che stanno tirando il cavallo per la coda, guardo e vedo che è un güije che lo teneva per la coda. Mi infuriai e maledissi sua madre settecento volte, però il maledetto non mollava la presa e continuava a ridere...
Formato 14x21 cm., copertina con sovracoperta e alette.
302 pagine.
INDICE
Mitologia cubana principale
Mitologia cubana del mistero e dell'orrore
Miti cubani
Note